Se si analizzano le ricerche effettuate in Italia su Google relative agli sport, si parte dal calcio, si prosegue con il tennis, ma si trova anche, forse inaspettatamente, il cricket.

Uno sport che ricorda le sfide Oxford contro Cambridge, ma è il secondo sport più diffuso al mondo dopo il calcio, per dimostrare quanto, a livello globale non sia uno sport di nicchia, ma praticato da oltre 3.000 tesserati a livello agonistico; questo numero si aggira intorno ai 100.000 dilettanti che si divertono a praticarlo in un parco. 
Uno sport che, a tutti i livelli, dalle giovanili alle serie maggiori, viene praticato non solo nel rispetto delle regole ma anche secondo lo “Spirito del Gioco”. Questa responsabilità è principalmente dei capitani, ma si estende a tutti i giocatori, ai responsabili di gara, agli allenatori e ai genitori.
Lo “Spirito del Gioco”, nel prevedere di giocare intensamente ma con lealtà e correttezza, fa riferimento soprattutto il rispetto. Rispetto verso il capitano, i compagni, gli avversari e gli arbitri. Un giocatore infine deve dimostrare autodisciplina, anche quando le cose non vanno come si desidera. Questo per godere dei risultati della propria squadra o ci si congratula con gli avversari per i loro.
Clidy è la giocatrice di cricket della Pertini.
” Per me il cricket è uno sport bellissimo; il cricket mi fa imparare come stare insieme, come collaborare con gli altri e come comportarsi anche nei momenti più difficili. Una partita di cricket può cambiare in ogni momento, potrebbe cambiare anche negli ultimi cinque minuti, non puoi dire cosa succederà. Nel cricket, dentro il campo, le altre squadre sono nostri avversari, ma fuori sono nostri amici, ridiamo, scherziamo… questa è la cosa più importante, essere uniti, conoscere gli altri ed essere una famiglia. È questa la cosa più importante che ci insegna il cricket.”

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